nessun commentino? T_T me tristeee!
io aggiorno!
CAPITOLO 11: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE
< “e sfiorare ancora le tue labbra che, che sapevano di me, vedi senza te non sono niente, ho capito finalmente cosa sei.. tu sei il solo che mi va, fino all’anima” Silvia Olari. >
Ron, Hermione ed Harry erano completamente scomparsi, si dopo 5 giorni di scuola, non si erano più fatti vivi e nessuno sembrava averli più visti e poi adesso che il ministero ed Hogwarts erano sotto il controllo di Lord Voldemort era più difficile fare le cose.
-non mi stancherò mai di questo profumo..
Disse Draco mentre sfiorava con la bocca il collo della ragazza davanti a lui.
Lei sorrise.
Lui iniziò a baciarla.
-se mi fai un succhiotto dovrò girare con una sciarpa al collo!
Ridacchiò lei.
Lui sembrò non ascoltarla e continuò a sfiorarla con le labbra e a baciarla.
A Stella venivano i brividi di piacere, quelle labbra così morbide sul suo collo la facevano sentire bene, come tutto di lui del resto.
-ci sono cose..
-che cose?
-che devi sapere..
-si che se i fratelli Carrow ci trovano qui ci uccidono! Hai visto quello che hanno fatto a Neville.. è spaventoso!
-Stella, proprio loro, ecco tu sai che io avendo il marchio nero sono a tutti gli effetti un Mangiamorte..
-si, beh, lo so ma che vuoi dire con questo?
Disse facendo allontanare il ragazzo dal suo collo.
-che se il Signore Oscuro mi chiederà qualcosa, io, devo obbedire.
-tipo, uccidermi?
Disse lei sarcasticamente.
-mi toglierei la vita, piuttosto! Comunque se mi dovesse chiedere di prendere parte alla guerra finale, io dovrò farlo..
-che guerra? Di che parli?
-vuole affrontare Potter, lui.
-e tu dovrai combattere?
-se sarà necessario.
-non permetterai che mi faranno del male.
-no, mai.
-non voglio perderti..
-starò attento se dove succedere.
E così dicendo si sdraiò.
Erano sempre li nella stanza delle necessità, solitamente ci andavano per stare da soli e per parlare, mai per fare l’amore.
Dopo quella volta in treno non lo avevano più fatto, perché Stella non era stata bene ultimamente..
-se te muori, muoio anche io.
Disse lei con voce soave mentre gli montava sopra.
-se io muoio, tu devi vivere.
-senza di te la mia vita non ha significato, senza te non sono niente.
-pensa a George, se tu dovessi ucciderti, lui ne morirebbe. pensa ai tuoi, a tutte le persone che ti vogliono bene.
Rispose, mentre la guardava intensamente, i loro visi erano così vicini.
Era carino quello che aveva detto.
-cerca di non farti ammazzare capito?
Lui sorrise.
E lei iniziò a baciarlo esattamente come aveva fatto lui pochi istanti prima, sul suo collo morbido.
-sai sono cambiato da quando stiamo insieme, prima non mi importava di niente e di nessuno, adesso ho una ragione per cui lottare.
Lei si tirò su e lui vide una lacrima, che piano,piano scivolò prima sul volto e poi fini sul petto del ragazzo.
-perché sei così sensibile? ma non devi farlo sempre, non devi piangere più. Io sono qui e va tutto bene.
-promettimi che se dovesse chiamarti, non ti farai uccidere. PROMETTIMELO!
-te lo prometto, solo per te.
Lei si tolse la maglia, era quella di Draco i suoi vestiti gli stavano leggermente più grandi ma quando se li metteva si sentiva protetta.
-come mi piace il tuo corpo.
E poi la baciò, la baciò ovunque. Facendo attenzione, questa volta non le avrebbe fatto male, questa volta no.
CAPITOLO 12: Dolore e sofferenza
< “La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.” La Rochefoucauld >
Stella faceva i suoi compiti come al solito vicino a Luna e Ginny dato che Hermione era sparita, nella sala grande.
Avrebbe desiderato stare nella stessa tavolata del suo amore però.
Lui la guardava studiare e lei ogni cinque secondi alzava la testa per guardarlo e sorridere.
Pansi Parkinson era sempre stata gelosa di questo Feeling tra i due e sapeva benissimo quello che facevano quando sparivano nel nulla.
-Draco mi passi quella mela?
Disse Pansi rivolgendosi al biondo che le stava vicino con armonia.
-hai le mani, prendila.
-si ma sei più vicino tu, e dai!
-oh che noia, ecco!
Fece una smorfia e tornò a guardare la sua ragazza.
-è un’allocca Grifondoro quella, guarda come si atteggia..
-STAI ZITTA!
-ehh?
-non la conosci e per la cronaca lo so che mi vieni dietro dal primo anno!
Le rispose scocciato.
-Rassegnati Pansi, non mi piaci, non mi sei mai piaciuta, ne fisicamente, ne caratterialmente, ne nel resto!
-sei un illuso Malfoy! Io, io, io sono sempre stata al tuo fianco! Chi ti ha portato i libri per una settimana quando quel pollo di Ippogrifo ti ha quasi ucciso?? Chi? Iooo!
-sei una leccapiedi mia cara. Ora dileguati devo studiare.
-vai a quel paese Draco!
Gracchiò lei alzandosi e facendo girare tutti.
Era stato un po’ brusco, ma Pansi gli dava sui nervi.
Stella che aveva seguito tutta la scena, si alzò d’istinto e seguì la ragazza che correva via.
-Pansi aspetta.
Urlò.
-che vuoi tu? Non ti è bastato portarmi via l’unico che io amassi seriamente? È?
-Pansi, mi dispiace, non volevo che qualcuno soffrisse, ma vedi anche io lo amo!
-sei una stupida! Non ti bastava stare con quello Weasley completamente deficiente!?
-non chiamarlo così capito?
-Cosa fai mi minacci!? Ti sei vista allo specchio sei bellissima! Tutti i ragazzi ti adorano e pagherebbero per venire a letto con te! Li puoi avere tutti, ma perché sei venuta a rompere a me? È l’unico che amo!
-io non pensavo..
Così dicendo Pansi Parkinson si avvicinò mollando un ceffone a Stella che era rimasta ferma a pochi metri da lei.
E a terra, distrutta dentro, gli si formò la forma della mano sulla guancia.
-è l’unico, che amo anche io.
Pansi sfoderò la bacchetta decisa.
-cosa credi di fare?
-CRUCIO!
-experliarmus!!
Urlò draco arrivando appena in tempo e facendo cadere la bacchetta della ragazza.
-PANSI NON CI PROVARE MAI Più!
Lei scappò via in lacrime.
-Stella stai bene?
Disse chinandosi verso di lei.
-Lei ti ama..
-ma io amo te e non ci può fare niente, noi ci amiamo!
-Ho fatto del male nel profondo a quella ragazza.
-no, lei ti ha fatto del male, lei non può arrivare così e distruggere tutto!
Stella sapeva che era colpa sua però.
-vieni, andiamo ti va di stare un po’ soli nella stanza delle necessità?
-come sempre.
Disse lei abbozzando un sorriso
-ci vediamo li tra 20 minuti, oggi è domenica non c’è lezione.
-a dopo.
Baciandola lentamente si rese conto che non stava bene, era calda, forse aveva la febbre.
so che non sono un genio della
scrittura ma amo questa storia ^^
uh annina non avevo visto
il tuo commento **
thanks! ^^